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STANISLAVSKIJ: L’ENERGIA DELL’ERRORE |
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STANISLAVSKIJ
L’ENERGIA DELL’ERRORE
UNA VITA NEL TEATRO: DUE SERATE DI RACCONTI, LETTURE, IMMAGINI
a cura di Roberta Arcelloni e Guido De Monticelli
prima serata 14 Gennaio 2022
UN GABBIANO SUL SIPARIO – la vocazione
seconda serata 21 Gennaio 2022
UNA BICICLETTA IN PALCOSCENICO – la rivoluzione
«Non cambierei questo fallimento col più grande successo, per ciò che mi ha insegnato». È facile, leggendo le pagine dell’autobiografia artistica di Stanislavskij, imbattersi in affermazioni come questa. Nella sua esperienza di attore e pedagogo Kostantin Sergeevič è sempre stato attratto assai più dagli insuccessi che dai successi, ha sempre giudicato le critiche tanto più utili e preziose delle approvazioni, ai fallimenti e alle cadute si è abbeverato come alla fonte stessa della verità.
È l’“energia dell’errore”, per usare un’espressione rubata a Lev Tolstoj, il gran motore dell’itinerario artistico e umano di Stanislavskij, ciò che lo ha reso, insieme, maestro e allievo di se stesso. Qui sta il nucleo del suo famoso “sistema”: aprire una via in se stessi per comprendere il mondo. Ma per farlo è più che mai necessario - ancora una vicinanza a Tolstoj - munirsi di un rigoroso programma di autoformazione, sempre aperto, tuttavia, alla verifica viva dell’esperienza. E proprio di questa natura è il percorso che Stanislavskij segue nel raccontare se stesso, la sua vita nell’arte: il suo è appunto un viaggio attraverso l’esperienza, dove “comprendere” significa “sentire”, ovvero vivere, provare. Dietro a ogni conquista dell’attore c’è un “ampliamento” dell’uomo e di quello che egli chiama il suo io creativo: «…Se si impara a conoscere (a sentire) l’arte in se stessi - scriveva a un’attrice - si impara a conoscere il mondo vivente, il senso della vita».
Attingendo non solo alle sue parole ma anche a quelle di critici e scrittori, di attori e collaboratori, ripercorreremo quella vita, che ha attraversato due secoli passando dall’epoca zarista - dove prese forma una vocazione che avrebbe portato alla fondazione del Teatro d’Arte - al radicale rivolgimento della rivoluzione bolscevica cui seguirono i terribili anni della guerra civile.
E leggendo alcune lettere, a lungo censurate, e inedite nel nostro paese, che portano alla luce le difficoltà economiche sue e del suo teatro, le lotte con la nuova censura, le difficoltà di rapporti con la nuova generazione di sovietizzatori negli anni staliniani, e infine il ritiro volontario nella sua casa-Studio, circondato da attori e allievi, ci chiederemo quale fu l’energia, o l’ostinazione, per usare il titolo del primo capitolo della sua autobiografia, che alimentò la sua ricerca fino agli ultimi giorni di vita.
Ingresso a offerta libera
Necessaria tessera AICS
Prenotazioni a fe@fabbricaesperienza.it |
Dati Aggiornati al: 30-11-2021 23:56:12 WikiEventi.it non è l'organizzatore dell'evento e non è responsabile di eventuali cambiamenti di programma. Consultare sempre il sito web di riferimento.
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