Ti aspettiamo il 15/16/17 giugno alle ore 21 teatro Petrolini (Zona Testaccio)
Costo del biglietto 10 euro + 2 euro di tessera Teatro.
Contattaci se interessato a partecipare, posti limitati.
Sinossi La figura di Moliere è determinante nella storia del teatro moderno. Dotato di un vivissimo senso del pubblico, emulo di Plauto, egli è l’erede diretto dei comici italiani dell’arte. Il senso più profondo della sua carriera d’autore è stato quello di attingere dalla vecchia farsa medievale, ingenua e stereotipa, derivata da Plauto e dalla commedia italica, ed evolverla fino a una moderna commedia di costume che prelude a Goldoni. L’Improvvisazione di Versailles nasce per ridicolizzare concorrenti ed avversari rinviando dal palcoscenico le accuse, parando, contrastando e restituendo i colpi. Molière ritiene, infatti, che pur essendo importante tener conto delle regole aristoteliche è necessario realizzare opere che attraggono il pubblico, e, non solo quello degli intenditori della corte e di Parigi, ma anche “la platea che si lascia coinvolgere” (...”un attore che non tiene conto del pubblico è destinato a fallire”... ...”mi rimetto alle decisioni della gente così come giudico difficile combattere un’opera che il pubblico approva quanto difenderne una che esso condanna!”). Per la prima volta, mettendosi in discussione, interpreta se stesso e gli attori della sua compagnia. Peculiarità dell’elaborazione, che presentiamo, rispetto al testo scritto da Moliere, risiede nel fatto che, il lavoro, è concepito come una sorta di “Rumori Fuori Scena” ante litteram, ed è costruito non più sulla prova di uno spettacolo, pretesto che Moliere usa, come abbiamo detto, per parare i colpi che la critica e gli attori rivali del suo tempo gli muovono, ma dall’idea stessa, presente nel testo del commediografo francese che anticipa, i procedimenti della odierna messinscena, e cioè, mettere a confronto un regista e degli attori, “cucendo” le parti sui diversi interpreti (Moliere concepiva dirigendo a teatro i suoi attori, egli aveva la memoria del Commediante, infatti, i suoi manoscritti non sono stati più trovati e una delle ipotesi più probabili è che egli non li possedeva o non ne aveva molti). Un percorso di andata e ritorno che l’elaborazione “distilla”, da una parte, amplificando il percorso storico (circostanze, occasioni, lassi di tempo che accadono prima e dopo il periodo in cui Moliere rappresenta la sua Improvvisazione di Versailles), e dall’altra, mettendo in scena, “quegli inconvenienti del mestiere”, (in chiave comica) che hanno sempre origine, durante le prove, tra il regista e gli attori che si danno un gran da fare per realizzare scene e trovare soluzioni per lo spettacolo da rappresentare. L’elaborazione è costruita inserendo una serie di scene, tratte dalle più divertenti commedie che Moliere ha scritto e si sviluppa su prove disastrose che danno un ritmo frenetico ed esilarante alla spettacolo per i continui colpi di scena.
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