“Sappiamo ciò che siamo, ma non sappiamo quello che potremmo essere” (Ofelia, Amleto, Atto 5, scena 4). Questa citazione di William Shakespeare descrive la condizione umana. Non conosciamo le azioni che le circostanze ci porteranno a compiere. Talvolta ci troviamo smarriti, vittime del nostro destino. Oppure carnefici della nostra esistenza. Perchè c’è una parte oscura in noi sempre pronta a emergere: imparare a riconoscerla è già una vittoria.
Come Associazione, abbiamo deciso di affrontare questo tema, che unisce letteratura e psicologia, per continuare le sessioni di “59 minuti con…”, il nostro nuovo ciclo di incontri in cui ospiteremo imprenditori, giornalisti, scrittori, con i quali aprire un dialogo su un tema di attualità.
E per parlare de “l’oscurità che c’è in noi” abbiamo invitato Cristina Bellon, scrittrice che si muove tra i vari generi letterari, dalla fantascienza al realismo, dal giallo alla saggistica e pone l’accento sull’aspetto psicologico dei suoi personaggi, indagando nelle profondità dell’animo umano. Cristina Bellon collabora con La Stampa (Tuttogreen), Panorama, Donna Moderna. È opinionista e critico letterario per ArcipelagoMilano, settimanale on-line di politica e di cultura, dove dirige la rubrica di recensioni dei migliori libri italiani e stranieri.
“L’uomo che non sono” (Cairo Editore, Milano, 2016) è il suo ultimo romanzo: un noir psicologico, che smantella le fondamenta della società attravero l’erosione della vita di un uomo comune, nel quale tutti possiamo riconoscerci. In soli due mesi, ha venduto duemila copie e sta scalando velocemente le classifiche. Lo strillo, in copertina, di Andrea Pinketts anticipa il disegno senza scrupoli dell’autrice: “Il patto con il diavolo lo fai quando ti guardi allo specchio e non ti piaci abbastanza. Un romanzo di vetro incrinato”.
Cristina Bellon condanna uno dei modelli sociali moderni a cui l’uomo aspira: il delirio di protagonismo e la delusione di non riuscire a essere primi si trasforma in frustrazione, un accumulo di violenza potenziale, che poi si riversa nell’ambiente in cui viviamo.
Informazioni utili:
La prenotazione è obbligatoria e l‘ingresso è consentito fino ad esaurimento dei posti disponibili.
La quota di adesione è di 15 € a persona (10 € per i soci).
E’ possibile versare anticipatamente la quota sul conto corrente dell’Associazione Amici di Villa della Regina: Credito Valtellinese – sede di Torino – IBAN IT11 K052 1601 0000 0000 0097 867
Il versamento anticipato della quota con bonifico bancario, e con la causale “elargizione liberale”, ne consente la detraibilità fiscale in quanto l’Associazione ha di recente acquisito la qualifica di ONLUS DI DIRITTO ed è stata iscritta alla sezione “tutela e valorizzazione del patrimonio storico e artistico” del Registro regionale delle Organizzazioni di volontariato – sezione provinciale di Torino
Alla fine della conferenza l’Associazione sarà lieta di offrirvi un aperitivo a cura della Locanda La Posta di Cavour
RSVP Agenzia Uno entro martedì 10 gennaio 2017
011/5627396-5176674 – agenziauno@agenziauno.com
Per maggiori informazioni: www.amicidivilladellaregina.org
|