La fine dei gruppi extraparlamentari

*** Dibatitto con: Marco Scavino (ricercatore Unito, autore di " Potere operaio. La storia, la teoria" ) Alberto Pantaloni (ricercatore indipendente, autore di " La dissoluzione di Lotta continua" ) *** L’arcipelago delle organizzazioni della nuova sinistra che nacquero in Italia a margine del ‘68 si differenziò al suo interno per impostazioni teoriche, pratiche organizzative e conflittuali e radicamento sociale. Fra queste Lotta Continua e Potere Operaio, entrambe, seppur in maniera differente, eredi della riflessione operaista degli anni ‘60, giunsero al termine della loro parabola a metà degli anni Settanta. Molti dei militanti che attraversarono le due organizzazioni confluirono successivamente nel movimento dell’autonomia, nei gruppi della lotta armata, nell’esperienza femminista o nei cartelli elettorali che facevano riferimento alla sinistra radicale. Alle problematiche teoriche e organizzative che causarono la dissoluzione di Po e Lc vennero date risposte differenti grazie all’emersione di nuove soggettività e pratiche politiche nella seconda metà del decennio, il cui apice fu ben rappresentato dall’annus horribilis 1977. In che modo e secondo quali percorsi si sviluppò questo “trapasso”? Consapevoli della pluralità di traiettorie collettive e personali che coinvolsero i militanti e le organizzazioni, a causa delle diverse realtà politiche e territoriali, cercheremo di concentrarci sul caso torinese. Ne discutiamo insieme a Marco Scavino e Alberto Pantaloni, i quali hanno recentemente affrontato lo studio rispettivamente di Potere operaio e Lotta continua, che cercheranno di restituirci la complessità di uno degli snodi fondamentali della stagione dei movimenti.