Nell'ambito del SAN MARTINO SALENTINO organizzato dai FramMenti Salentine si terrà il workshop di Pizzica condotto da Veronica Calati.
DETTAGLI: Durata H 2:30; Costo: 20€ ( Solo Workshop ); Costo: 25 € ( Workshop + Concerto FMS).
Termine pronotazioni ore 17:00 del 14/11/2015. - INFO E PRENOTAZIONI: tel. 347 8428689 ( Antonietta D'Attis ), antonietta.dattis@gmail.com tel. 380 3162898 ( Daniele Catino) daniele.catino@hotmail.it
Veronica Calati, danzatrice di formazione classica, viene poi conquistata dalla danza popolare della sua terra, a tal punto da farla diventare la sua principale forma di espressione artistica. Ha collaborato con numerosi artisti e gruppi musicali, esibendosi in festival e teatri in Italia e all'estero. Riceve i premi " Nettuno" nel 2012 e " Raffaello Sanzio" nel 2014 dall'associazione culturale " Italia in Arte" , esibendosi in performance nel teatro " Paisiello" di Lecce, accompagnata dal Maestro violinista Ovidio Popesku. La sua attività si completa attraverso corsi e stages lungo tutta l'Italia. La " pizzica pizzica" è una danza che nasce dal popolo, una danza di festa, di divertimento, una danza spontanea, libera di essere eseguita da tutti. La sua indole comunicativa e le sue origini danno ad essa una caratteristica tutta propria che non si presta ad essere racchiusa in una forma generica di danza. Ognuno, con i suoi passi e con il suo modo di essere, è chiamato ad esprimere la sua personalità, in base al proprio vissuto e al proprio stato d’animo; non è, pertanto, una danza da imparare “da capo a piedi”, da memorizzare e ripetere come una sorta di " copia e incolla" . Veronica, nei suoi incontri, cerca di mostrare quello che è stato il suo personale percorso, trasmettendo il suo modo di interpretare questa danza, nel rispetto del ritmo e della persona con la quale sta danzando. Lo stage mira ad avere più padronanza del proprio corpo in movimento e al raggiungimento di quell'equilibrio labile che racchiude la vita stessa, quell'alternanza ritmica tra velocità e pausa, forza e lentezza, accenti e silenzi, caos e dettaglio. Un approccio rispettoso delle origini, ma con lo sguardo al presente, portando i partecipanti a lasciarsi andare al ritmo per danzare se stessi.
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