Scritto da Juan Trigos creatore dell'hemoficcion Tradotto diretto e giocato da Pino Ruberto con la collaborazione di Anna Lauria
Il contro-soggetto č una grande opera letteraria che si impasta nella profonditā dell'autore e per riflesso grazie all'arte magica del teatro ,scuote e rimette in gioco le strutture ossidate dell'attore e chissā del pubblico. Perdi la bussola, non sai dove ti trovi e grazie a questa condizione terribile che ti riporta ad essere vigile, ti ritrovi. Ti ritrovi ferito e impazzito .Ritrovi una dolcezza profonda e silenziosa seppellita sotto cumuli di voci e cartelli stradali. Questa č la coscienza che ho rivisto. Orrore puro, la realtā. E' un dono, č la luce sul campo del proprio essere inaridito. Il teatro di Hemoficcion, penetra e attacca attraverso l'ironia, il marcio che ha generato infestazioni di erbe malvagie. Spalancandosi al teatro ,riattivandosi, si respira nuovamente il profumo sconvolgente della merda che preannuncia nel silenzio sotterraneo, il fragore esplosivo della celebrazione di un nuovo germoglio.Forse.
Il monologo, dai toni irriverenti e drammatici, č un viaggio allucinante e rivelatore che usa una messa in scena rischiosa , priva di artifici. Trasporta lo spettatore in una realtā dilatata e inquieta, scarna e giocosa. Non si tratta perō di puro intrattenimento. In questo gioco vorticoso ,la presenza dell'ossessione per ciō che si trova aldilā della vita, č vissuta in maniera orribile e inevitabilmente porta ad affrontare la realtā come eterna fuga. E' in questo spazio-condizione che incontriamo Giorgino, protagonista di questa storia, che finisce con l'essere la nostra storia.
|